Skip to main content

Strada romana

La mulattiera, anche se detta “strada romana”, non è di epoca romana ma risale al 1350 circa
e fu costruita dai milanesi. Oggi sono ancora riconoscibili la struttura della strada e i muri
a secco che sostengono alcuni tratti.

A ognuno la sua strada

Ogni mezzo di trasporto richiede la propria via di transito. Se mi sposto a piedi, un sentiero di montagna è sufficiente; per il trasporto di merci su animali e carri è necessaria una mulattiera; per spostare un treno è indispensabile la ferrovia e per un’auto o un camion ci vuole una strada asfaltata o un’autostrada.

La mulattiera

La “strada romana” è una mulattiera, ossia serviva a trasportare le merci sui muli o su altri animali da soma. Per costruire e mantenere agibili queste vie di transito gli sforzi erano enormi. A distanza di secoli, anche grazie a lavori di restauro, la struttura della strada è ancora visibile.

La Via delle Genti

Il transito attraverso il San Gottardo era probabilmente conosciuto già dall’Impero romano, anche se questo passo non divenne mai una via principale a causa di alcuni punti critici, in particolare la Gola della Schöllenen nel Canton Uri. Si cominciarono ad allargare i sentieri per permettere il transito di somieri e animali a partire dal 13° secolo. Da quell’epoca in poi il Passo del San Gottardo assunse una rilevante importanza, contribuendo anche alla volontà d’indipendenza dei cantoni primitivi, suggellata dal Patto del Grütli del 1291.

Economia dei trasporti

La prima mulattiera completa che valica il San Gottardo risale al 1230. Già nel 1237 lo “Statuto dei somieri di Osco del 5 aprile” regolamentava le relazioni tra somieri e gestori delle soste. La via delle genti rappresentava, infatti, un’attività economica di primaria importanza per i due versanti della montagna.

Curiosità

Il lavoro di somiere, ossia colui che conduceva gli animali da soma, era molto ambito e redditizio. I trattati dei somieri precisavano chi poteva svolgere questa funzione e su quale tratta, detta “longerium”. Il “conductum” – diritto di soma – era privilegio dei vicini (famiglie patrizie) e si trasmetteva per via ereditaria ai maschi. Il trasporto doveva avvenire con i propri animali ed era vietato prenderne in affitto.

Informazioni pratiche

Accesso al percorso
Ci sono 4 punti di entrata segnalati da un pannello informativo generale:

  • Dazio Grande, a Rodi-Fiesso
  • Prato-Leventina paese
  • Bedrina, a valle della torbiera della Bedrina
  • Torbiera Dalpe, a monte della torbiera nel Comune di Dalpe.

La zona è raggiungibile con i mezzi pubblici: in treno fino a Faido o Airolo e poi con l'autobus postale fino a Rodi-Fiesso, Prato Leventina o Dalpe.
» Orari per Prato Leventina

Ristorazione e alloggio
Nella zona è presente la locanda Dazio Grande a Rodi-Fiesso, dove è situata anche una stazione del percorso, e l'albergo ristorante Baldi, sempre a Rodi-Fiesso. Altri ristoranti e alberghi si trovano a Faido (7 km) e Airolo (13 km).
» www.daziogrande.ch
» www.hotelbaldi.ch
» Alberghi, ristoranti nella regione (local.ch)

Caratteristiche

Lunghezza:
6 Km
Durata:
3 ore di cammino (tempi di osservazione non considerati). Possibilità di proseguire la passeggiata nelle gole del Piottino.
Dislivello (massimo):
300m
Profilo altimetrico:
Cartina di riferimento:
1252 Ambri-Piotta 1:25'000

Contribuiamo a preservare la bellezza di questi posti:

  • rispettare le regole di comportamento nelle aree naturalistiche protette
  • non gettare rifiuti nell’ambiente
  • evitare di schiacciare i prati nelle zone agricole
  • non danneggiare i monumenti storici
Progetto promosso da:
Con il sostegno di: